L’avvocato sbanca Masterchef.
“Il vincitore della seconda edizione è… l’Avvocato”. A spegnere il pathos di milioni di spettatori in fibrillazione e a dare il via a migliaia di tweet di gioia e di delusione ci ha pensato Carlo Cracco: Tiziana Stefanelli, avvocato romano di 41 anni, è la vincitrice di Masterchef, da molti definito come il “programma televisivo dell’anno”. Un titolo conquistato alla fine di un difficile cammino e dopo una splendida finale vinta contro il pittore e copy writer Maurizio Rosazza e che vale 100.000 euro oltre alla pubblicazione di un libro di ricette.
Riuscita espressione del binomio “piccolo schermo – cucina”, che da qualche tempo seduce il pubblico della TV generalista e di quella satellitare (ma anche il popolo dei social media), Masterchef ha messo gli uni di fronte agli altri i migliori chef dilettanti d’Italia, che per mesi si sono cimentati nelle preparazioni più complicate, e i tre spietati giudici – indiscussi protagonisti di questo talent show.
Partiamo dal capo carismatico, il fascinoso e celebre chef italiano Carlo Cracco, dispensatore continuo di giudizi taglienti e di sguardi roventi che intimoriscono gli uomini e ammaliano le donne. Alla destra del padre siede il “restaurant man” Joe Bastianich, italo-americano proprietario di ben 24 ristoranti italiani nel mondo, capace di lanciare i piatti in aria o di sputare il cibo assaggiato e di imprecare senza pietà con esilarante accento “ammericano” per sconfessare le prove meno riuscite degli aspiranti chef (indimenticabile il “vuoi che muoro?” nella strepitosa imitazione di Crozza) .Dulcis in fundo lo stellato Bruno Barbieri, chef italiano con più stelle Michelin insieme a Gualtiero Marchesi, indole forse meno vulcanica, ma giudizio ugualmente severo e fermo (da ricordare, non senza una punta di orgoglio, il panino che Barbieri ha preparato per noi qualche anno fa).
Masterchef richiede un mix di passione e competenza in cucina ma anche la capacità di costruire strategie vincenti (vera specialità dell’avvocato). Abilità da mettere in pratica all’interno di prove sempre più ardue, piatti complessi da preparare in location proibitive e in tempi ridottissimi, confrontandosi ogni volta con ingredienti diversi. Ed è proprio rispetto agli ingredienti che arriva la nostra richiesta.
In questa edizione abbiamo visto sfilare ogni sorta di materia prima. Lepri, cinghiali, fagiani, pesci gatto, razze, interiora (a proposito, a quanto pare Cracco prepara un fantastico rognone).
E noi ci chiediamo: perché non un bel salume? Nella prossima edizione (perché sicuramente ce ne sarà una, vero SKY?) ci piacerebbe vedere gli aspiranti chef alle prese con un intenso crudo di parma, un raffinato culatello o una gustosa mortadella… Siamo sicuri che ne vedremmo delle belle!