Oggi vogliamo essere un po’ nostalgici. Ma non siamo tristi, anzi. Siamo contenti di guardare indietro e pensare alle tante (belle) cose che abbiamo fatto. Siamo andati a cercare il lancio dell’evento (o per melgio dire progetto) “panino d’autore”: Terrazza Martini di Milano, ben 4 anni fa, per essere precisi il 4 giugno 2008. In quell’occasione, come scrivemmo nel post su questo blog, “si è svolto a Milano Panino d’autore. Piacere Quotidiano, gusto straordinario, un evento gourmet interamente dedicato al panino nella sua accezione più gustosa. 5 grandi chef stellati, Moreno Cedroni, Salvatore Tassa, Marco Bistarelli, Davide Oldani, Bruno Barbieri, hanno dato vita ad altrettante proposte di panino gourmet, ispirati dai salumi di alta qualità della Negroni”.

5 chef che, oggi come ieri, non hanno bisogno di presentazione. L’idea di guardare indietro mi è venuta ieri, quando ad un evento milanese ho incontrato Bruno Barbieri. Sempre sorridente, alla mano, mai restio a raccontarti il suo punto di vista sulla cucina (e non solo). Di fronte ad una buona birra, io e lo chef abbiamo ricordato il suo panino d’autore: in viaggio con pane e prosciutto.

Un panino che, secondo lo stesso Barbieri, gli ha portato parecchia fortuna. In questi anni lo chef ha vissuto infatti un vero e proprio “salto di qualità mediatico”, se così lo possiamo chiamare. Masterchef Italia  ha rappresentato una vetrina non indifferente (da dicembre la nuova edizione su Sky Uno). A cui ha fatto seguito l’apertura (all’inizio di quest’anno) a Londra del suo ristorante, il Cotidie.

Il panino d'autore di Bruno Barbieri (foto Francesco Vignali)

Era un panino a base di prosciutto di Parma DOP Negroni. Un ricordo di un viaggio in Libano, in cui gli ingredienti dei venditori ambulanti di strada, la melanzana, lo yoghurt, la menta e le erbe aromatiche, si sposavano (in maniera egregia) con le fette di prosciutto. E proprio perché era una panino nato dalla strada – d’altronde il panino non è street food? – lo chef pensò bene di incartarlo in un bel cartoccio a forma di caramella, involucro che avrebbe permesso il suo trasporto in qualunque occasione.

Ci fa piacere vedere che grandi chef come Bruno Barbieri (e non è il solo) si ricordano di noi, del nostro progetto, delle nostre telefonate, delle nostre richieste e chiacchierate, ma anche (in alcuni casi) dei nostri solleciti, sempre con il sorriso sulle labbra (lo confessiamo, in molti casi siamo stati simpaticamente “assillanti”).

Nel 2008 non era “facile” parlare di panini, almeno nel modo in cui lo volevamo fare noi. Con un taglio gourmet, che ora va tanto di moda… Gli chef ci hanno aiutato a rendere il panino – e il salume – protagonisti di un vero e proprio pasto da intenditori. Non è stato semplice, ma se lo fosse stato forse gli chef si sarebbero presto dimenticati di noi. 

Grazie a Bruno dunque, che ci ha fatto tornare indietro con i ricordi.